Pace, accoglienza e laicità

Sinistra Progetto Comune - Elezioni comunali Firenze

La crisi abitativa a Firenze ha due traiettorie: privatizzazione ed eccessiva turistificazione. Sebbene la coesistenza tra turisti e residenti è sempre stata considerata un valore, negli ultimi anni la situazione è drasticamente peggiorata: un turismo senza regole è cresciuto smodatamente, sia nel centro storico che nelle periferie, a scapito delle e dei residenti. Oggi, trovare un’abitazione in affitto per chi lavora o studia a Firenze è diventata un’impresa quasi impossibile. Le ultime amministrazioni non sono riuscite a contenere il fenomeno, adottando misure goffe e una retorica ambigua. Anche la narrazione del piccolo proprietario che mette a reddito la propria abitazione nel centro storico è ormai tramontata: grandi società detengono o gestiscono molteplici proprietà rivolte esclusivamente agli affitti turistici, realizzando di fatto “alberghi diffusi”, col vantaggio di non essere vincolati alle norme imposte ad alberghi, B&B e affittacamere. Il turismo produce un doppio effetto: all’aumento della rendita corrispondono stipendi bassi, a causa della natura strutturalmente poco professionalizzata delle mansioni svolte in questo settore, il turismo produce quindi una polarizzazione delle dinamiche abitative, alimentando il valore della rendita e rendendo impossibile l’accesso alla casa.

 

La riduzione degli immobili disponibili per affitti a lungo termine, e la continua domanda di soluzioni di lusso, ha prodotto un aumento dei prezzi che impediscono ad ampie fasce di popolazione, non solo a quella più fragile ma anche a chi dispone di redditi da lavoro, di abitare a Firenze.

 

La nostra proposta vuole invertire questa tendenza, investendo nella tutela del diritto all’abitare, incentivando l’affitto a lungo termine (tutelando anche il diritto della piccola proprietà), mappando il patrimonio sfitto, e promuovendo l’edilizia pubblica e sociale.


La nostra visione è per una Firenze vivibile per tutte e tutti, che investe nei servizi di prossimità, nella mobilità lenta e nella pedonalità, nei servizi allo studio, nella rinaturalizzazione. Una Firenze guidata da un’urbanistica coraggiosa e rivolta al futuro.

 

Per farlo abbiamo bisogno di realizzare concretamente un percorso che dia contenuti veri all’urbanistica partecipata e all’urbanistica di genere. Il Piano Operativo non si può ridurre a una dinamica burocratica asimmetrica, dove solo il Comune e le grandi realtà economiche (o le grandi proprietà) hanno modo di incidere realmente. Spezzando questa logica si potrà anche superare una città costruita secondo pregiudizi e visioni ormai anacronistiche. Per farlo, il punto di partenza è la totale accessibilità dei dati (relativi alla situazione del patrimonio immobiliare e all’uso della città).

 

Proposte:

  • Censimento del patrimonio sfitto e inutilizzato (pubblico e privato) come base per organizzare le azioni di contrasto alla speculazione della rendita.
  • Redazione e finanziamento entro 2 anni dall’insediamento di un piano di ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) per rendere disponibile il 100% del patrimonio pubblico abitativo e aumentare del 30% in 5 anni il numero assoluto di alloggi gestiti dall’amministrazione.
  • Avviare un confronto reale con Regione Toscana sulla sostenibilità dell’attuale gestione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica e tutelare il futuro pubblico di questo settore.
  • Maggiori incentivi fiscali per chi sceglie di affittare a lungo termine, prevedendo meccanismi di particolare tutela per le piccole proprietà.
  • Rinnovo degli accordi territoriali per i contratti a canone concordato.
  • Istituzione di bandi per la creazione e il sostegno di cooperative di inquiline e inquilini in modo da incentivare il recupero a fini abitativi della residenza dei “vuoti urbani” e salvarli dalla speculazione.
  • Istituzione di un servizio comunale di sostegno della residenza nella gestione degli effetti della presenza di case all’interno del proprio condominio messe sul mercato degli affitti brevi.
  • Istituzione di un tavolo permanente per l’urbanistica di genere, con l’obiettivo di una redazione di variante al POC per integrare questi principi nel Piano Operativo Comunale.
  • Adeguamento dei valori della monetizzazione dell’edilizia sociale, impedendo e bloccando questa pratica ovunque possibile, o comunque scegliendo sempre altre soluzioni come criterio di scelta politica.
  • Inserimento di regole tese a contrastare il dilagare incontrollato degli affitti brevi all’interno delle future convenzioni dei piani attuativi.
  • Estensione delle norme attualmente previste nella sola area UNESCO in tutta la Città, coordinandosi con gli altri comuni dell’area metropolitana.
  • Adozione di un piano per la città basato sullo sviluppo dei servizi di prossimità.
  • Superamento della categoria di periferia. Verificare dove c’è assenza di servizi pubblici e prevederne l’insediamento entro cinque anni.
  • “Grandi manutenzioni contro grandi opere”: priorità alla manutenzione, alla cura e al potenziamento delle infrastrutture esistenti, come strade, ferrovie urbane sottoutilizzate e parchi, rispetto all’avvio di nuovi progetti.
  • Investire risorse proprie e promuovere programmi coordinati con altri Enti per garantire la manutenzione del territorio, anche alla luce dei cambiamenti climatici e dei disastri ambientali possibili.
  • Progetti strategici di recupero dei vuoti urbani (per esempio Rovezzano e Campo Marte, così come in tutta la Città).
  • Realizzazione di strade e piazze scolastiche a tutela della circolazione di studenti e studentesse.
  • Creazione del parco pubblico intitolato ai Caduti sul lavoro nell’area dell’ex panificio militare di via Mariti, in ricordo delle vittime della recente strage e come simbolo per una sensibilizzazione alla cultura della sicurezza sul lavoro, concordando con la proprietà.
  • Creazione di spazi verdi nelle aree più urbanizzate e dando priorità alle aree segnate dalle isole di calore.
  • Creazione di un percorso permanente di urbanistica partecipata, per costruire un nuovo Piano Operativo che corrisponda ai bisogni della residenza, così da rendere ogni variante un’occasione di dibattito pubblico.